Quando ero bambina, prima di andare a dormire, mio papà mi raccontava sempre la storia di Pesce Vincenzo. Un temerario pesciolino che viveva nella barriera corallina e che ogni sera affrontava una sfida diversa. Pur essendo lui il protagonista della storia gli eroi erano i personaggi che ogni sera lo aiutavano a superare le sue difficoltà. Tra le mie eroine preferite c’era la Stella Marina.
Come avrete capito oggi parliamo di non profit Storytelling e di come ringraziare e invogliare all’azione i nostri donatori.
Del resto chi non vorrebbe essere l’eroe della storia?
Tutti i vantaggi del raccontare le nostre storie
Raccontare le storie delle persone cha aiutiamo o delle buone cause che supportiamo porta innumerevoli vantaggi, primo fra tutti far conoscere la nostra causa, il nostro operato e i nostri futuri obiettivi. Oltre a farci ottenere più like, il non profit storytelling può aiutarci a aumentare le donazioni, portando il pubblico ad un sostegno anche duraturo nel tempo. Questa azione si può innescare nel pubblico ed è strettamente legata alle emozioni che vengono coinvolte.
La narrazione, un mezzo non un fine
Mio papà mi raccontava le avventure di Pesce Vincenzo per farmi comprendere che la vita è un’insieme di avventure dove ogni tanto si vince e ogni tanto si perde, in ogni caso sempre meglio essere in compagnia. Avere compagni di avventura, aiutarli e sapersi fare aiutare infatti era uno degli insegnamenti della storia. L’obiettivo di mio papà era, oltre che narrativo ed educativo, quello di farmi addormentare nel giro di 10 minuti.
Il sunto è che bisogna perseguire i nostri obiettivi. Non è infatti funzionale raccontare le nostre storie solo per il piacere di farlo, ma dobbiamo avere ben in mente cosa vogliamo ottenere e quali messaggi e valori vogliamo trasmettere. La nostra storia deve portare alla riflessione e indurre il lettore al cambiamento. Gli obiettivi inoltre devono essere realistici, misurabili e avere una scadenza!
Se il tuo obiettivo è raccogliere 4.000 euro in 6 mesi, oppure reclutare 30 nuovi volontari in 3 mesi per un progetto specifico il non profit storytelling fa al caso tuo!
Non profit storytelling punto per punto
Per prima cosa ti serve un Pesce Vincenzo, un protagonista. Una figura con cui le persone si identificano, che le porti a gioire o a piangere per lui e insieme a lui. Un personaggio con bisogni, motivazioni, paure e desideri. Lo sviluppo della storia sarà guidato dal percorso che il personaggio sceglierà per raggiungere i suoi obiettivi.
Per costruire un protagonista efficace dovrai renderlo reale. Dargli un nome, una voce e un volto, raccontare i suoi hobby e la sua vita. Il suo obiettivo dovrà essere in linea con quello della tua non profit, così come la sua sfida dovrà essere la medesima che affrontano le persone che stai aiutando.
La storia. Per il tuo racconto devi pensare ad un inizio, uno sviluppo e una fine. Dopo la presentazione del personaggio bisognerà inserire un ostacolo da superare o un conflitto da risolvere, una serie di tentativi fallimentari per risolverlo e infine il climax, raggiunto il quale si troverà finalmente una soluzione al conflitto.
Come puoi concludere la tua storia? La tua storia può avere un lieto fine dove la vita del personaggio è cambiata in meglio e, in questo caso, potrai chiedere alle persone che l’orribile situazione vissuta dal tuo personaggio non si ripeta. Puoi in alternativa chiudere la tua storia senza lieto fine e chiedere aiuto al pubblico.
Per finire 5 consigli per un non profit storytelling che funzioni:
- fatti ispirare e raccogli le storie che girano nella tua organizzazione;
- usa lo storytelling per raccogliere fondi, reperire volontari o per farti conoscere, ma sempre con un obiettivo misurabile;
- trasmetti valori e insegnamenti;
- usa tutti e cinque i sensi, sia che tu stia lavorando a una storia scritta che a un video;
- includi sempre una call to action.
Per quanto riguarda Pesce Vincenzo si è innamorato di Stella Marina, che l’aveva liberato dalla rete da pesca in cui si era impigliato, e vissero tutti felici e contenti….
Come sempre buona riflessione e che le buone storie siano con te!
Serena
Per approfondire l’argomento ti consiglio
16 Gennaio 2021 at 14:30
Bella la solidarietà attraverso lo sportellino!!!!