Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica.Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.

(Ansel Adams)

Tutti scrivono dell’importanza di usare le foto e i video sui social. Ci consigliano di usarle perché attirano di più l’attenzione e quindi fanno fare più Like. Ma usare un’immagine o un video non è solo questo! Il mio intento di oggi è quello di tornare alle origini, al fascino e alla potenzialità nell’uso delle immagini per raccontare una storia.

Vedere il modo da un’altra prospettiva

Da nipote di un fotografo, che fin da bambina vedeva le immagini comparire sul foglio bianco, sotto le luci rosse della camera oscura, sono sempre rimasta affascinata dall’arte della fotografia. Per me è una forma di arte che regala ,a chi l’osserva, una grande opportunità: far vedere un mondo diverso, un mondo visto dagli occhi di chi scatta.

Detto questo io non sono una fotografa. Conosco giusto quelle due o tre regole base, che ripeto come un mantra, prima di premere il bottone della reflex o del telefono che armeggio per scattare una foto. Confido molto però nell’importanza di quest’arte per noi che vogliamo far conoscere il nostro mondo!

Un’immagine o un video possono raccontare molto di noi e di quello che facciamo, delle persone che aiutiamo, dei volontari che condividono con noi la causa. Ovviamente non parlo delle immagini scaricate da internet, ma delle foto delle nostre attività…

Le espressioni delle persone che fotografiamo possono esprimere e far capire a chi le guarda le emozioni provate, la gioia, così come la sofferenza. Con un solo sguardo, in una frazione di secondo e, senza tante parole, ci permettono di raggiungere empaticamente il nostro interlocutore.

Come raccontare le nostre storie con le immagini?

Per raccontare le nostre storie è necessario trovare dei testimonial,  non mi riferisco alle persone famose, ma alle persone che frequentano la nostra onlus, ai fruitori dei servizio, ai volontari. Per le organizzazioni molto giovani può essere un’idea anche quella di scegliere delle mascotte adeguate o rappresentative, e inserirle nelle foto durante le attività.

Come raccontare però la nostra storia? Per seguire un filone logico può essere utile immaginare di voler fare un “album di famiglia”, con l’obiettivo di catturare i momenti salienti della vita associativa e accompagnarli con la giusta didascalia. Immagini che sfogliate possono far capire a chi le guarda le storie dei protagonisti.

Come sempre non dimentichiamoci di avere uno stile riconoscibile, utilizzando ad esempio sempre lo stesso filtro, oppure la stessa cornice o la stessa saturazione.

Chiederò presto ad un fotografo un’intervista per condividere alcuni trucchetti che ci possono aiutare in quest’arte…

Come sempre buona comunicazione e tanti scatti!

Serena